RESTAURO MONUMENTALI
CHIESA MADRE
 

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__ ELABORAZIONE DEL P.O.S.

SCHEDA
IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE

PROCEDURE ESECUTIVE
Realizzazione di impianto elettrico principale con l’installazione di quadro generale e di quadretti di zone dislocati nelle aree di cantiere per ogni settore.

RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI
• D.P.R. 547/55
• D.M. 22/12/58
• D.M. 12/9/59
• Legge 186/68
• Legge 791/77
• D.P.R. 524/82
• Legge 46/90
• D. L.gs 626/94
• Norme CEI (in particolare 64/8 e 81/ 1)
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO
• Rischio diretto: Elettrocuzione
• Rischio indiretto: Elettrocuzione a corto circuito
• Rischio indotto: Mancanza improvvisa di corrente elettrica
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA
Premessa
Gli impianti elettrici dei cantieri devono essere eseguiti da ditta abilitata dalla Camera di Commercio, come previsto dalla Legge 46/90 all’art. 2. I suddetti impianti non sono soggetti a progettazione obbligatoria ai sensi della Legge 46/90 art. 12 comma 2. L’installatore è in ogni caso tenuto al rilascio della dichiarazione di conformità, integrata dagli allegati obbligatori previsti, che va conservata in copia in cantiere. La suddetta dichiarazione di conformità deve essere rilasciata dalla Ditta esecutrice dello impianto prima della messa in servizio dell’impianto stesso. Prima dell’utilizzo dell’impianto dovrà essere inviata regolare denuncia agli organi competenti. La Ditta installatrice che interviene per svolgere l’attività professionale propria deve attenersi al piano di sicurezza in ogni caso ricevono dal titolare dell’impresa che opera nel cantiere le informazioni circa i pericoli cui sono esposti e le misure di sicurezza da attuarsi per far fronte ai pericoli derivanti dalle attività edilizie o derivanti dall’ambiente in cui deve operare. Il lavoratore autonomo a sua volta fornisce al datore di lavoro dell’impresa che opera e/no in cantiere indicazioni circa i rischi derivanti dalla propria attività e che potrebbero estendersi alle altre persone operanti nel cantiere. La realizzazione dell’impianto elettrico di cantiere deve essere concordato preventivamente tra la ditta installatrice e l’impresa appaltatrice in rapporto ai macchinari previsti, alle soluzioni più convenienti ed allo stesso tempo sicure per i dipendenti ed il personale operante in cantiere. Poste in essere le considerazioni di cui sopra, si procederà all’installazione dell’impianto elettrico di cantiere, sarà realizzato con un quadro generale del cantiere costituito da un armadietto in resina portante, dotato di protezione magneto-termica e differenziale 0,03 A con ritardo di 0,5 secondi. Sarà prevista almeno una protezione magnetotermica ogni sei prese e posizionato stabilmente nei pressi dell’interruttore generale (fornitura Enel). La connessione del quadro generale del cantiere viene attivata dal quadro di fornitura con cavo sigla HO7RN-FFG1K isolato in gomma sotto guaina esterna in neoprene a corda flessibile, resistente all’acqua e alla abrasione. Nelle aree di cantiere ai piedi del ponteggio saranno dislocati per ogni settore di quadretti di zona dotati di protezione differenziale 0,03A istantanea, oltre a quella prevista per il quadro generale alla fornitura. I quadretti di zona saranno alimentati con cavi H07RN-F o FG1K per posa mobile isolato in gomma sotto guaina esterna in neoprene a corda flessibile, resistente all’acqua e alla abrasione e disposti sul lato esterno del ponteggio a una altezza non inferiore a 2 metri in modo da non intralciare la viabilità pedonale e non essere sottoposti a sollecitazioni.

MISURE DI PREVENZIONE
Quadro generale e quadri secondari
La buona tecnica per i quadri principali e secondari di cantiere si osserva realizzandoli o scegliendoli in conformità alle Norme CEI 17-13/1 del 1990 e CEI 17-13/4 del 1992 ( specifica per i quadri elettrici destinati ai cantieri e CEI 23/51 del 1996 ( quadri per installazioni fisse sino a 125 A). Questi quadri vengono indicati con la sigla ASC (apparecchiatura di serie per cantiere): ogni quadro deve essere dotato di una targhetta che identifichi il costruttore e le relative caratteristiche tecniche.
I principali requisiti ai quali deve rispondere un quadro di cantiere sono:
• perfetto stato di manutenzione;
• grado di protezione idoneo all’ambiente in cui tale quadro viene collocato e non comunque inferiore a IP 44.
• protezione dai contatti diretti e indiretti.
• resistenza agli urti meccanici ed alla corrosione.
• struttura idonea a sopportare le temperature esterne ed il calore prodotto dalle apparecchiature contenute.
I quadri elettrici che subiscono modifiche di tipo manutentivo nel corso del loro impiego non devono perdere i requisiti di sicurezza iniziali.
Le modifiche possono riguardare la sostituzione o l’eliminazione di componenti (es. sostituzione di un interruttore magnetotermico con uno magnetotermico- differenziale);
tali modifiche non devono però diminuire le prestazioni del quadro per quanto riguarda le caratteristiche elettriche, i limiti di sovra temperatura ( il calore prodotto dal componente installato non deve essere superiore a quello del componente originario) e gli ingombri dei nuovi componenti, che non devono diminuire il volume libero all’interno del quadro, al fine di consentire il corretto smaltimento del calore.
Cavi
Per la realizzazione degli impianti del cantieri sia quelli fissi che quelli mobili si adotteranno i cavi con sigla HO7RN-FFG1K isolato in gomma sotto guaina esterna in neoprene a corda flessibile, resistente all’acqua e alla abrasione. Si intendono adatti per posa fissa i cavi destinati a non essere spostati durante la vita del cantiere (es. cavo che dal contatore va al quadro generale e dal quadro generale alla gru o all’impianto di betonaggio). I cavi per posa mobile possono essere invece soggetti a spostamenti (es. cavo che dal quadro di prese a spina porta ad un utensile trasportabile).
È opportuno sottolineare che i cavi con guaina in PVC non sono adatti per posa mobile perchè a temperatura inferiore 0 °C il PVC diventa rigido e, se piegato, rischia di fessurarsi. Anche per le linee aeree (soggette all’azione del vento)è preferibile adottare un cavo per posa mobile, con l’avvertenza di installare eventualmente un cavo metallico di sostegno. All’interno del cantiere i cavi non devono ostacolare le vie di transito o intralciare la circolazione di uomini e mezzi. I cavi su palificazione (aerei) devono essere disposti in modo da non intralciare il traffico (altezza non inferiore a 2 metri solo per la viabilità pedonale) e non essere sottoposti a sollecitazioni. La posa della linea principale può essere anche di tipo interrato: in questo caso i cavi dovranno essere atti alla posa interrata e protetti dagli eventuali danneggiamenti meccanici con appositi tubi protettivi. I tubi protettivi devono essere di opportune dimensioni e adeguata resistenza. Le connessioni dei conduttori devono essere realizzate in apposite cassette di derivazione con grado di protezione idoneo all’ambiente in cui vengono collocate (minimo IP44). Sono preferibili cassette di giunzione/derivazione in materiale termoplastico, dotate di coperchio con viti e pareti lisce non perforate.
Prese a spina
Le prese a spina devono essere usate per alimentare gli apparecchi utilizzatori partendo dai quadri presenti in cantiere. Le prese a spina devono essere protette da un interruttore differenziale con Idn = 0,03A (Idn indica il valore della corrente differenziale nominale di intervento). Lo stesso interruttore differenziale non dovrebbe proteggere un numero eccessivo di prese o linee per evitare che il suo intervento provochi disservizi troppo ampi. La norma CEI non precisa il grado di protezione minimo delle prese a spina che, tuttavia, non può essere inferiore ad IP44, riferito sia a spina inserita che non inserita, in analogia con quanto previsto per i quadri elettrici In particolare si possono evidenziare:
• prese a spina protette contro gli spruzzi (IP44).
• prese a spina protette contro i getti (IP55).
Queste ultime sono idonee per l’alimentazione di apparecchiature situate in prossimità dell’impianto di betonaggio, normalmente soggette a getti d’acqua. Particolare attenzione va prestata alla tenuta del “pressacavo”, sia nella spina mobile, sia nella presa, fissa o mobile che sia. Oltre ad esercitare un elevato grado di protezione contro la penetrazione nel corpo della spina di polvere e liquidi, il pressacavo serve ad evitare che una eventuale trazione esercitata sul cavo possa sconnettere i cavi dai morsetti degli spinotti.
Va anche segnalato che la scindibilità della connessione presa/spina non deve essere considerata in alcun caso come arresto di emergenza. Ciò significa che ogni utilizzatore, macchina o utensile, deve essere autonomamente equipaggiato con il proprio dispositivo d'arresto.
Prese interbloccate
La presa interbloccata consente l’inserimento ed il disinserimento della spina solamente a circuito aperto, per la presenza di un “interblocco” meccanico che impedisce di operare in presenza di un cortocircuito a valle della presa stessa. Le correnti di cortocircuito diventano pericolose quando superano il valore di 5-6 kA;la presa interbloccata può essere quindi raccomandata nei grandi cantieri con propria cabina di trasformazione. Per ragioni pratiche è preferibile adottare in modo sistematico le prese a spina interbloccata, non conoscendo a priori la corrente di cortocircuito all’ingresso in cui viene collocato il quadro di prese a spina.
Interruttori
Ogni linea in partenza dal quadro generale deve essere sezionabile su tutti i conduttori e protetta sia contro le sovracorrenti che contro i contatti diretti e indiretti. È opportuno che l’interruttore generale possa essere aperto, oltre che manualmente, anche tramite l’azionamento di un pulsante di emergenza, da porre eventualmente in custodia sotto vetro frangibile. Il pulsante d’emergenza risulta obbligatorio nei casi in cui l’interruttore generale si venga a trovare all’interno della cabina o comunque in un locale chiuso a chiave. I vari interruttori per l’alimentazione delle prese o per l’alimentazione diretta delle singole utenze devono essere predisposti per l’eventuale bloccaggio in posizione di “aperto”, ad esempio mediante lucchetto. Questa precauzione consente l’applicazione di una corretta procedura antinfortunistica, evitando la rimessa in tensione accidentale delle linee durante le operazioni di manutenzione delle utenze guaste ed impedendo che queste possano venire utilizzate in assenza delle dovute sicurezze (Si veda Fig. H ). Ad ogni interruttore del quadro deve essere abbinata una targhetta con la dicitura della funzione svolta. Per il contenimento degli interruttori automatici modulari si può fare uso di contenitori anch’essi modulari costruiti in materiale isolante autoestinguente ed infrangibile. L’interruttore deve avere grado di protezione idoneo (IP44) in qualsiasi condizione d’uso. L’ingresso del tubo o dei tubi di adduzione dei cavi deve essere a tenuta, tramite guarnizioni efficienti o preferibilmente “pressatubo”.
È preferibile predisporre l’entrata dei cavi nel contenitore dal basso; nei casi in cui sia necessario l’ingresso dall’alto è buona norma prevedere un riparo contro la pioggia.
Interruttori Automatici Magnetotermici
L’interruttore automatico che permette di aprire o chiudere un circuito svolge anche la funzione di protezione della linea dalle sovracorrenti poichè dispone di uno sganciatore termico per la protezione dei sovraccarichi e di uno sganciatore elettromagnetico con intervento rapido per la protezione dai corto circuiti. A valle di ogni punto di consegna dell’energia deve essere sempre installato un interruttore automatico magnetotermico (il più vicino possibile al punto di consegna e comunque non oltre 3 m). Occorre ricordare inoltre che non è consentito utilizzare l’interruttore limitatore dell’ente distributore per la protezione della linea che collega il contatore di energia al quadro generale
Interruttori Differenziali
L’interruttore differenziale si distingue dall’interruttore automatico per la sua capacità di individuare la presenza eventuale di una corrente di guasto a terra nel circuito a valle. L’interruttore differenziale interviene quando riscontra una differenza tra la somma delle correnti nei conduttori del circuito che lo attraversano, che supera la corrente nominale d’intervento. L’interruttore differenziale è efficace, in coordinamento con l’impianto di terra, come protezione contro i contatti indiretti. Al fine di permettere la verifica del funzionamento dell’interruttore differenziale e la sua corretta manutenzione è raccomandata una prova mensile di efficienza tramite l’azionamento dell’apposito tasto.

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Prima dell’attività
verificare che non esistano elementi della rete di distribuzione dell’energia elettrica che possano costituire pericolo per le lavorazioni e viceversa. Se del caso, devono essere presi immediati contatti con l’Ente esercente la rete al fine di individuare e applicare le misure di sicurezza necessarie (es. segnalazioni, delimitazioni, sbarramenti etc.) prima dell’inizio delle lavorazioni; le strutture metalliche delle opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi metallici , delle macchine situati all’aperto devono essere collegati elettricamente a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche, come conseguenza della relazione di calcolo di probabilità prevista dalla normativa vigente; prima dell’utilizzo è necessario effettuare una verifica visiva e strumentale delle condizioni di idoneità delle diverse parti degli impianti e dei singoli dispositivi di sicurezza
Durante l’attività
• tutto il personale non espressamente addetto deve evitare di intervenire su impianti o parti d impianto sotto tensione;
• qualora si presenti una anomalia nell’impianto elettrico è necessario segnalarla immediatamente al responsabile del cantiere;
• il personale non deve compiere, di propria iniziativa, riparazioni o sostituzioni di parti di impianto elettrico;
• disporre con cura i conduttori elettrici, evitando che intralcino i passaggi, che corrano per terra o che possano comunque essere danneggiati;
• verificare sempre l’integrità degli isolamenti prima di impiegare conduttori elettrici per allacciamenti di macchine od utensili;
• l’allacciamento al quadro di utensili, macchine, etc., deve avvenire sulle prese a spina appositamente predisposte;
• non inserire o disinserire macchine o utensili su prese in tensione;
• prima di effettuare l’allacciamento verificare che gli interruttori di manovra della apparecchiatura e quello posto a monte della presa siano “aperti” (macchina ferma e tolta tensione alla presa);
se la macchina o l’utensile, allacciati e messi in moto , non funzionano o provocano l’intervento di una protezione elettrica(valvola, interruttore automatico o differenziale) è necessario che l’addetto provveda ad informare immediatamente il responsabile del cantiere senza cercare di risolvere il problema autonomamente.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
• calzature con suola isolante;
• guanti isolanti in lattice
Pronto Soccorso E Misure Di Emergenza
Nel caso in cui l’infortunato resti in contatto con un conduttore a bassa tensione non disattivabile che sia facilmente spostabile, è necessario che quest’ultimo venga allontanato con un supporto in materiale isolante (non con le mani!), ad es. con una tavola di legno ben asciutta, eseguendo un movimento rapido e preciso. Se il suolo è bagnato occorre che il soccorritore si isoli anche da terra mettendo sotto i piedi una tavola di legno asciutta. Se non è possibile rimuovere il conduttore è necessario spostare l’infortunato,e in questo caso il soccorritore deve:
• controllare che il suo corpo (piedi compresi) siano isolati da terra (suolo o parti di costruzioni o di impalcature o di macchinari bagnati o metallici)
• isolare bene le mani anche con mezzi di fortuna (es.: maniche della giacca)
• prendere l’infortunato per gli abiti evitando il contatto con parti umide (es.: sotto le ascelle), possibilmente con una mano sola;
• allontanare l’infortunato con una manovra rapida e precisa;
• dopo aver provveduto ad isolare l’infortunato è indispensabile ricorrere d’urgenza al pronto soccorso più vicino, mettendo nel contempo l’intervento di rianimazione e di stabilizzazione del tratto cervicale della colonna. Proteggere solamente in secondo tempo, le eventuali ustioni e immobilizzare le fratture instabili dei segmenti periferici.






Le 16 ore
di formazione sono obbligatorie dal 1 gennaio 2009



• Valutazione
rischio rumore


• Valutazione
rischio caduta dall'alto

• Valutazione
rischio caduta
materiale dall'alto

• Valutazione
rischio investimento
schiacciamento

• Valutazione
rischio urti/tagli
abrasioni

• Valutazione
rischio elettrocuzioni
folgorazioni


• Valutazione
rischio
vibrazioni

• Valutazione
rischio movimentazione
manuale
dei carichi




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